La Sicilia ha dato in tutti i tempi un notevole contributo alla cultura universale, se si pensa che nei secoli pre-cristiani venivano curate poesia (Stesicoro, Teocrito), filosofia (Empedocle, Gorgia), legislazione (Caronda), scienza (Archimede), storiografia (Diodoro, Timeo), teatro (Epicarmo), gastronomia (Archestrato).
Ma lo scibile del sapere registra valenti siciliani anche nei secoli successivi con i pittori Antonello, Ruzzolone, Novelli, Madè, Guttuso, Giambecchina, Fiume, Caruso, Guccione, Lojacono, Leto e Riolo, con gli architetti Carnelivari, Iuvara, Basile e Rutelli, con gli scultori Serpotta, Bagnasco, Greco e Gennaro, con l’astronomo Ximenes, con i matematici Maurolico, Cannizzaro, Maiorana e Zichichi, con i chirurghi Branca, Ingrassia e Fedele, con i guristi Di Blasi e Natale, con il musicista Bellini, con i poeti Veneziano, Meli, Tempio e Rapisardi, con l’etnografo Pitrè, con l’imprenditore Florio, con i politici Crispi, Orlando, Sturzo, Finocchiaro-Aprile, Scelba, Colajanni, La Pira e Martino, con gli scrittori e poeti Capuana, Verga, Martoglio, Pirandello, Giusti-Sinopoli, Russo, Saitta, Quasimodo, Tomasi, Borgese, Savarese, Gentile, Brancati, Patti, Vittorini, D’Arrigo, Bonaviri, Piccolo, Maraini, Sciascia, Bufalino, Consolo e Camilieri, con i cineasta Alliata e Tornatore, con gli attori Grasso, Musco, Randone, Ferro, Buzzanca, Franchi e Ingrassia, con i cantanti Balsamo, Biondi, Battiato, Cucchiara, Bella e Malgioglio.
Un paese, la Sicilia, che ha generato San Gregorio e i papa Conone, sant’Agatone, san Leone II, san Sergio I e Stefano, un paese dove sono presenti, oltre ad una miriade di Accademie, Società storiche e importanti Biblioteche, ben tre antiche Università (Catania, Messina, Palermo) e la recente “Kore” di Enna, un paese che ha imposto i propri artisti nell’arte della ceramica decorata e in quella della costruzione dei carretti e dei pupi, detti appunto “siciliani”, ma anche in quella della gelateria e della pasticceria con i famosi cannoli, cassata, frutti martorana e buccellati.